STORIA

Una storia ricca di fascino e tradizione

Sologno, incastonato tra le montagne dell’Appennino Reggiano, vanta una storia millenaria ricca di fascino e tradizione. Dalle sue origini antiche, testimoni di un passato legato alla vita rurale e al lavoro della terra, fino ai giorni nostri, il borgo ha conservato intatta la sua identità.

Passeggiando per le sue strade, si percepisce ancora l’anima autentica di un luogo che ha saputo custodire e valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale. La storia di Sologno è un viaggio nel tempo, tra memoria e tradizione, che affascina chiunque vi si avvicini.

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1200

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I primi anni di sviluppo

I primi riferimenti storici a Sologno risalgono al Medioevo. Nei primi anni del suo sviluppo, Sologno si è affermato come un piccolo centro rurale, strettamente legato all’agricoltura e all’allevamento, attività che hanno forgiato l’identità del borgo.

Le prime comunità si stabilirono qui attratte dalla fertilità del suolo e dalla posizione strategica tra le colline dell’Appennino.

Con il tempo, il paese crebbe attorno alla chiesa e alle piazze, diventando un punto di riferimento per le famiglie e i lavoratori della zona. Questi anni iniziali segnarono l’inizio di una storia fatta di fatica, collaborazione e resilienza, che ancora oggi caratterizza lo spirito di Sologno.

1937

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La "sagra della Cintura"

La Sagra della Cintura di Sologno è una delle feste più sentite e antiche del paese, celebrata con entusiasmo da tutta la comunità.

Questa tradizione, che affonda le sue radici in tempi lontani, nasce nel 1937 come omaggio alla Madonna della Cintura, venerata come protettrice del borgo. Durante la sagra, il paese si anima con processioni, musica, danze e degustazioni di piatti tipici, creando un’atmosfera di gioia e condivisione.

È un momento speciale in cui gli abitanti di Sologno e i visitatori si riuniscono per vivere insieme la fede, la storia e la cultura del territorio.

1985

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La festa della Castagna

La Festa della Castagna di Sologno, inaugurata per la prima volta nel 1985, celebra con entusiasmo l’autunno e il prelibato frutto del bosco che è la castagna.

Ogni anno, il paese si trasforma in un vivace palcoscenico di profumi e sapori, con stand che offrono caldarroste, dolci tipici e piatti tradizionali a base di castagne. L’evento include anche spettacoli, musica e attività per tutta la famiglia, creando un’atmosfera di festa e convivialità.

La manifestazione è diventata un’importante occasione per valorizzare le tradizioni locali e per accogliere visitatori in un ambiente caloroso e festoso.

1990

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Nascita della Pro Loco

La Pro Loco di Sologno è nata per promuovere e valorizzare le tradizioni e le bellezze del paese, diventando un pilastro fondamentale nella vita comunitaria.

Fondata nel 1990, l’associazione ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di eventi locali, come sagre e feste popolari, che hanno contribuito a rafforzare il senso di identità e coesione tra gli abitanti.

Attraverso l’organizzazione di manifestazioni culturali e la promozione del patrimonio naturale e storico, la Pro Loco ha saputo attrarre visitatori e creare nuove opportunità di sviluppo per Sologno, consolidando il legame tra passato e futuro del borgo.

2002

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Costruzione dei campi sportivi

La costruzione dei campi sportivi di Sologno ha rappresentato un’importante tappa nello sviluppo della comunità, offrendo spazi dedicati alla pratica di diverse attività sportive.

Realizzati nel 2002 grazie all’impegno congiunto delle amministrazioni locali e dei cittadini, questi impianti hanno arricchito l’offerta ricreativa del paese, promuovendo la salute e il benessere attraverso lo sport.

Con campi per il calcio, il tennis e aree polivalenti, i nuovi spazi sono diventati centri vitali per le attività giovanili e le competizioni locali, rafforzando il senso di appartenenza e offrendo opportunità di socializzazione per tutte le età.

2010

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Il premio Loris Malaguzzi

Il Premio Loris Malaguzzi, istituito a Sologno nel 2010, celebra l’innovativo spirito educativo e il contributo alla cultura dell’infanzia di Loris Malaguzzi, fondatore del Reggio Emilia Approach.

Questo riconoscimento annuale onora le iniziative e i progetti che promuovono l’educazione e il benessere dei bambini, riflettendo i valori di creatività e partecipazione che caratterizzano il lavoro di Malaguzzi.

Attraverso il premio, Sologno si impegna a sostenere e valorizzare pratiche educative che stimolino la crescita e l’apprendimento, mantenendo viva l’eredità del grande pedagogista e arricchendo la comunità con esempi di eccellenza educativa.

2021

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Il progetto "La rivincita dei peluches"

Il progetto “La Rivincita dei Peluches Abbandonati” di Sologno, avviato nel 2021, è un’iniziativa creativa e sociale che mira a dare nuova vita ai peluche usati e trascurati.

Attraverso il restauro e la riqualificazione di questi giocattoli, il progetto non solo valorizza gli oggetti a cui è affezionata la comunità, ma promuove anche la sostenibilità e la solidarietà.

Ogni peluche, riportato a nuova vita grazie al lavoro di volontari e artisti locali, diventa simbolo di rinascita e amore, con una parte dei ricavati delle vendite destinata a sostenere iniziative di beneficenza e progetti comunitari.

La rivincita dei peluche abbandonati è diventata un esempio di come l’arte e la comunità possano collaborare per creare un impatto positivo e duraturo.

2022

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Ingresso nel parco nazionale

Nel 2022, Sologno è entrato a far parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, segnando un’importante svolta nella valorizzazione del suo patrimonio naturale. Questo inserimento ufficiale nel parco nazionale non solo riconosce l’eccezionale bellezza paesaggistica e la biodiversità del territorio di Sologno, ma contribuisce anche alla sua protezione e gestione sostenibile.

Diventare parte di questo prestigioso parco offre nuove opportunità per lo sviluppo ecoturistico e promuove iniziative che preservano l’ambiente e le tradizioni locali, rendendo Sologno un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza autentica e immersiva nella natura.